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Sito: | DEMO - Federica Web Learning |
Corso: | Insegnare con l'AI: Progettazione |
Unit: | Reading |
Stampato da: | Utente ospite |
Data: | giovedì, 3 luglio 2025, 18:41 |
1. Modello ADDIE
1.1 Modello ADDIE - educationaltechnology.net
Benchè originariamente presentato come un modello gerarchico e lineare (ogni fase poteva essere espletata alla conclusione della precedente), oggi ADDIE viene utilizzato in una modalità più flessibile e tendenzialmente ricorsiva, come evidenzia la figura.
Ecco che alla fase di Valutazione può susseguirsi una nuova fase di sviluppo, qualora sia necessario rivedere le funzionalità tecniche di un oggetto didattico inserito nel corso.
Allo stesso tempo, potrebbe essere utile tornare alla fase di Design se ci si rende conto che un’attività proposta non è stata ben progettata per gli obiettivi formativi prefissati.
2. Un approccio combinato
Per semplicità, in questo corso parleremo unicamente del modello ADDIE: l’obiettivo finale è quello di capire come i sistemi basati sull’AI possono implementare attività e strategie che noi stessi mettiamo in atto tutti i giorni.
Tuttavia, è utile sapere che nella realtà dei fatti si predilige un approccio alla progettazione di tipo misto, andando a combinare più modelli di progettazione con differenti modelli di apprendimento e framework.
Un ulteriore modello di progettazione che vale la pena citare è il Backward Design.
Sviluppato da Wiggins e McTigheIl, il Backward Design (o Progettazione a Ritroso) si basa sull’idea che la progettazione di un corso debba partire dalla fine, cioè dagli obiettivi di apprendimento desiderati, per poi costruire le attività didattiche e i contenuti.
Le 3 Fasi del Backward Design:
- Identificare i risultati desiderati. Cosa devono sapere, capire ed essere in grado di fare gli studenti al termine del corso? Si definiscono competenze e obiettivi di apprendimento chiari e misurabili.
- Determinare le evidenze di apprendimento. Come possiamo sapere che gli studenti hanno raggiunto gli obiettivi? Si progettano valutazioni autentiche (es. progetti, simulazioni, prove pratiche).
- Pianificare le esperienze di apprendimento e l’insegnamento. Quali attività, contenuti e strumenti servono per portare gli studenti al risultato? Si progettano lezioni, esercizi e materiali in modo coerente con gli obiettivi e le valutazioni.
Ma come si combina con ADDIE? Puoi usare il Backward Design nella fase di Design, che verrà realizzata andando prima a definire gli obiettivi, successivamente le modalità di valutazione degli stessi ed infine le attività e i contenuti per arrivare a quegli obiettivi.
STEP 1. Cosa voglio raggiungere
Definizione dell’Obiettivo formativo: I bambini svilupperanno la capacità di riconoscere i colori primari e comprendere come si combinano per formare altri colori.
STEP 2. Cosa deve saper fare lo studente alla fine dell'attività che propongo
Definizione del risultato di apprendimento atteso: Il bambino sarà in grado di riconoscere i colori primari (rosso, blu, giallo) e di identificare i colori secondari ottenuti dalla loro combinazione (arancione, verde, viola).
STEP 3. Come posso valutare se lo studente da fare ciò che mi sono riproposto
Definizione della modalità di valutazione:
- Osservazione diretta: durante l’attività pratica, verificare se il bambino identifica correttamente i colori e le loro combinazioni.
- Attività di associazione: il bambino abbina i colori primari ai secondari su una scheda di lavoro o un gioco interattivo.
- Domande orali: chiedere ai bambini di spiegare quali colori servono per ottenere un colore secondario.
STEP 4. Come faccio arrivare lo studente al risultato di apprendimento che ho definito
Attività didattica: "Il laboratorio dei piccoli pittori"
- Distribuire ai bambini tempere o cartoncini nei tre colori primari.
- Farli sperimentare mescolando i colori per scoprire quali combinazioni generano i colori secondari.
- Organizzare un gioco a squadre: ogni bambino pesca una carta con un colore secondario e deve trovare i due colori primari necessari per ottenerlo.
- Concludere con un’attività artistica libera dove possono usare i colori creati per dipingere un piccolo quadro.
3. Il modello conversazionale di Laurillard
Ai modelli di progettazione si possono legare dei modelli di apprendimento. Questi studiano come lo studente apprende e possono fornire utili consigli su come realizzare alcuni contenuti.
Ecco che nella fase di sviluppo potremmo voler tenere in considerazione gli studi di Laurillard che con la sua teoria conversazionale enfatizza l'importanza del dialogo e dell'interazione nei processi educativi. È particolarmente rilevante nel contesto dell'apprendimento mediato dalla tecnologia e viene spesso utilizzata per progettare ambienti di apprendimento efficaci.
Per Laurillard, l'apprendimento dell’individuo si può suddividere in 5 grandi categorie:
- Apprendimento per acquisizione – Il classico apprendimento passivo (es. leggere un libro, ascoltare una lezione).
- Apprendimento per indagine – Lo studente esplora informazioni, fa ricerche e costruisce conoscenza attivamente.
- Apprendimento per discussione – Il confronto con insegnanti e pari aiuta a chiarire e approfondire la comprensione.
- Apprendimento per pratica – L’applicazione di conoscenze in contesti pratici e simulati.
- Apprendimento per produzione – Lo studente crea qualcosa di nuovo basato sulle proprie conoscenze (es. scrivere un saggio, sviluppare un progetto).
Laurillard propone un modello in cui l'apprendimento avviene attraverso un processo iterativo di conversazione tra insegnante e studente (o tra pari) e include diversi livelli di interazione. Questo modello si basa su quattro fasi principali:
- Discussione – L'insegnante e lo studente scambiano idee, concetti e obiettivi di apprendimento.
- Interazione – Lo studente sperimenta e mette in pratica quanto appreso attraverso attività pratiche.
- Adattamento – L'insegnante fornisce feedback e lo studente modifica la sua comprensione in base ai nuovi input.
- Riflessione – Lo studente riflette sul processo di apprendimento e adatta il proprio approccio per migliorare la comprensione.
Tenere in conto la teoria conversazionale nel proprio corso:
- Migliora l’interazione tra studenti e insegnanti.
- Favorisce la personalizzazione dell'apprendimento.
- Incoraggia la riflessione e l'autoregolazione.
- Integra diverse modalità di apprendimento, rendendolo più inclusivo ed efficace.
Come si combina con ADDIE?
Puoi usare ADDIE come struttura per progettare un corso e, all’interno della fase di sviluppo e implementazione, adottare il modello conversazionale di Laurillard per creare un’esperienza di apprendimento più interattiva.
Ad esempio, nella fase Design di ADDIE, invece di limitarti a creare contenuti tradizionali (video + quiz), puoi scegliere di integrare attività basate sul dialogo e sul feedback iterativo, ispirandoti alla teoria conversazionale.
4. E adesso prova tu!
Rispondi a queste semplici domande per riflettere sul tuo lavoro.
- Quali sono le fasi che solitamente osservo per progettare una mia lezione?
- Ho un metodo collaudato? Quali benefici osservo?
- Quali tra le fasi di ADDIE non rientrano nella mia prassi lavorativa? Che difficoltà avrei a metterle in pratica?